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L'analisi tattica: i segreti del Benfica

Champions League
L'analisi tattica: i segreti del Benfica
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Pubblicato il 28/09/2016 | 15:00

Dopo la vittoria contro la Dinamo Kiev, il Napoli è chiamato a ripetersi questa sera al San Paolo contro il Benfica


Riportiamo da: calciomercato.com

La squadra di Sarri vuole dare continuità al suo cammino in Champions League e battere i portoghesi darebbe un segnale forte in vista del passaggio del turno e del raggiungimento del primo posto in classifica. Il Benfica è però una squadra tosta, abituata alla pressione di questo tipo di gare e potrebbe creare più di un problema al Napoli.

LA PROBABILE FORMAZIONE - La squadra di Rui Vitoria, alla sua seconda stagione sulla panchina del Benfica, scenderà in campo con un 4-4-2, che in fase offensiva diventerà un 4-2-3-1, grazie agli esterni che sono abituati a giocare molto alti. In porta ci sarà Julio Cesar, vecchia conoscenza del calcio italiano, aiutato dai due centrali di difesa Lisandro Lopez e Lindelof. Salvio e Pizzi saranno i due esterni, mentre a centrocampo agiranno Horta e Fejsa. In attacco Guedes a supporto di Mitroglu. 

LA FASE OFFENSIVA - Il Benfica fa della velocità la sua arma migliore. La squadra portoghese tende a far girare rapidamente il pallone provando così a disorganizzare la difesa avversaria. In fase di possesso tende a schierarsi con un 4-2-3-1, con Pizzi e Salvio che si alzano molto e vanno a giocare vicino alla linea laterale per aprire la difesa avversaria, mentre Guedes si abbassa sulla trequarti a fare da collante tra il centrocampo e l'attacco. Mitroglou è la punta di peso della squadra, il finalizzatore dell'azione offensiva. Il Benfica è molto bravo nelle incursioni dall'esterno all'interno del campo e tenta questa soluzione diverse volte durante la partita. Con degli scambi rapidi tra l'esterno e il trequartista riesce a far uscire il difensore centrale per favorire gli inserimenti alle spalle della linea difensiva, arrivando in porta con grande facilità. 

LA FASE DIFENSIVA - In fase di non possesso la squadra di Rui Vitoria punta sull'aggressività. La fase di transizione attacco-difesa è finalizzata al recupero immediato del pallone: è molto frequente vedere un pressing di tre o quattro giocatori sul portatore avversario. Ne consegue che, una volta superata la linea del pressing, è possibile incontrare molto spazio, una situazione che favorirà sicuramente gli esterni del Napoli, molto rapidi e bravi negli inserimenti, che avranno sicuramente la possibilità di tagliare in due la difesa portoghese. I difensori del Benfica tendono a stringere molto la propria posizione quando arriva nei pressi della propria area, lasciando così la possibilità agli esterni avversari di attaccare praticamente indisturbati la porta di Julio Cesar. Questa situazione si è verificata molto spesso nell'ultima partita di campionato giocata dal Benfica, con gli avversari che sono riusciti ad arrivare con facilità al tiro sfruttando i cross sul secondo palo. 

I PERICOLI MAGGIORI - Sulla carta il Napoli non dovrebbe avere difficoltà a superare il Benfica, soprattutto considerando il fattore campo, decisivo in queste sfide. Tuttavia la squadra di Sarri deve rimanere concentrata per tutta la gara, visto che il Benfica vive di strappi improvvisi e potrebbe colpire in qualsiasi momento. I due giocatori da tenere d'occhio saranno soprattutto Pizzi e Mitroglou. Il primo è un esterno portoghese classe '89 che fa del dribbling e del tiro dalla distanza le sue armi migliori. Ama partire dall'esterno per poi accentrarsi e tentare la conclusione dalla distanza. Mitroglou è invece la classica punta, alto e forte fisicamente, riesce a fare reparto praticamente da solo. Arrivato nel 2015 al Benfica, ha messo a segno 23 reti in 36 partite, uno score che fa del greco il principale pericolo per la difesa del Napoli. Da tenere d'occhio soprattutto in occasione dei calci piazzati, è infatti dotato di un ottimo tempismo negli inserimenti e riesce spesso a colpire di testa indisturbato.

Fonte: calciomercato.com


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