Perfetto per settanta minuti di gioco. Questo è stato il Napoli, nella prima gara casalinga del suo girone di Champions League
Riportiamo da: fanpage.it
Davanti al caldo pubblico del San Paolo, Hamsik e compagni hanno messo in campo il solito copione: quel gioco che è ormai diventato un marchio di fabbrica di tutte le formazioni di Maurizio Sarri. Un mix di intensità, frenesia agonistica, movimenti senza palla, geometrie perfette, facilità di esecuzione e cinismo. Contro il Benfica, svegliatosi tardi dall'incubo di Fuorigrotta grazie ai due gol finali, il Napoliha dimostrato ancora una volta di essere una squadra che gioca un calcio spettacolare (in Italia e in Europa) e di poter serenamente cancellare il ricordo di Gonzalo Higuain. Lo dimostrano i venti gol segnati fino ad ora in stagione e, soprattutto, un gioco più corale che coinvolge maggiormente il resto del reparto offensivo.
Nel match con i lusitani, che arrivavano da 15 vittorie esterne consecutive in campionato e dallo "status" di testa di serie nei sorteggi, l'undici partenopeo ha prima sofferto e poi costretto l'avversario ad abbassare il baricentro di gioco e ad aspettare. Il lavoro sulle corsie esterne ha sfiancato il Benfica: in soggezione davanti a Hysaj e Ghoulam (sempre pronti alla spinta offensiva) è in apnea sui movimenti di Mertens e Callejon. I tagli centrali di Jorginho e Allan e la partita di Hamsik, che non ha mai dato punti di riferimento alla mediana avversaria, hanno contribuito a mandare definitivamente in tilt la strategia del tecnico portoghese e a far passare una notte da mal di testa al povero Julio Cesar: lontano parente del grande portiere applaudito con la maglia dell'Inter. Nonostante la straordinaria gara, Sarri ha comunque di che lamentarsi. I venti minuti finali, dove l'undici azzurro si è letteralmente seduto a guardare l'avversario, saranno infatti motivo di discussione in quel di Castel Volturno.