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RAMMARICO E AMAREZZA

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Redazione CNR di Redazione CNR
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Pubblicato il 12/12/2018 | 10:00

IL NAPOLI ESCE DALLA CHAMPIONS A TESTA ALTA

Contrariamente a quanto si dice e quanto dichiarato dal tecnico i tifosi partenopei sono rammaricati e delusi e pervasi da più di un dubbio circa la bontà delle scelte fatte da Ancelotti, sia in partenza, perché non è detto che la formazione che ti ha permesso di vincere all'andata debba gioco forza essere riconfermata in un contesto diverso ( fuori casa) e contro un avversario che nel frattempo è cresciuto , soprattutto nel suo uomo migliore annunciato in gran forma, e che si sapeva avrebbe sfruttato il fattore ambientale per aggredire il Napoli da subito come è successo. Strano che un tecnico navigato come Ancelotti non abbia dato peso a questo aspetto e  schierato una formazione magari meno tecnica ma più incline alla corsa e alla lotta avendo più risultati a disposizione per centrare l'obiettivo, ma ancor più grave, alla fine del p.t. con un Napoli schiacciato ed incapace di dialogare in mezzo al campo dove non si  riusciva a fare più di tre passaggi di seguito, non aver fatto dei cambi per dare più freschezza e fisicità alla squadra che come in tante altre occasioni ha patito l'inconsistenza tecnica e caratteriale di quelli che sono forse i simboli del club, ovvero Hamsik ed Insigne che in questo tipo di partite puntualmente scompaiono diventando addirittura un punto debole della squadra. Errori che il tecnico ha replicato quando finalmente ( sempre troppo tardi ) s'è deciso ad effettuare i cambi togliendo dal campo Fabian l'unico dei centrocampisti in grado di azioni significative e non Hamsik incapace di dare un significato alla sua presenza limitandosi solo a giocate orizzontali ed incapace di un qualsiasi strappo in quello che doveva essere il serrate finale.Togliere Mertens anche acciaccato per mantenere un inconsistente ed irritante Insigne, quando è necessario fare almeno un gol  ci è sembrata un altra mossa sbagliata la dove doveva aumentare la presenza in area di rigore dalla quale Insigne girava alla larga per il clima troppo infuocato.Sprecare poi una sostituzione per far entrare Ghoulam a meno che Rui accusasse qualche problema, privandosi della possibilità di giocarsi la carta Ounas in gran forma,l'unico forse che in questa circostanza avrebbe potuto creare problemi alla retroguardia inglese , è stata la ciliegina sulla torta ma non quella che immaginava il buon Carletto. In definitiva ci sembra più la sconfitta del tecnico che non è saputo andare oltre la comodità di scegliere la squadra che fino ad oggi gli aveva permesso di arrivare a giocarsi una qualificazione in partenza insperata, però c'eravamo e proprio l'esperienza che riconosciamo al tecnico doveva imporgli scelte diverse conoscendo le caratteristiche dei suoi giocatori ed il clima che avrebbe trovato.Riteniamo che la difesa azzurra doveva essere schierata con Malcuit Maksimovic Albiol e Koulibaly l'unico in grado di arginare Salah. E a centrocampo con Fabian uno tra Zielinsky o Rog. Non lo diciamo ora che la qualificazione e la partita sono state perse ma già da tempo suggeriamo che in questo tipo di partite c'è bisogno di giocatori con gli attributi.Undici leoni invocano da sempre i tifosi ma oggi c'è stato qualche agnellino di troppo ed il poco coraggio del tecnico a negare alla squadra una qualificazione che sembrava alla portata. Ora l'E.L. e non sarà una passeggiata. Prima di chiudere l'ultima considerazione sulla inopportuna presenza in panchina di Diawara a scapito di Rog soprattutto alla luce delle ultime prestazioni del guineano, un contentino? Peccato ma ora i tifosi devono sostenere la squadra che già domenica è attesa da una difficile trasferta a Cagliari dove non si possono lasciar punti.

Tino Borsacchi 

Amato Prudente 

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