Angelo Forgione, giornalista, blogger e scrittore
Riportiamo da: Radio Punto Zero
"Ciampi scelse la sede di Napoli per il G7, fu una scelta in controtendenza con l'epoca del momento. Scelse lo splendore della nostra città e Napoli seppe riprendersi la ribalta dopo gli scandali dei Mondiali '90 e di Tangentopoli. Da un po' di tempo a questa parte chi si occupa di calcio è anche costretto ad occuparsi di contabilità. Non è più il calcio di una volta ma la gente fatica a comprenderlo.
Questo è un passaggio fondamentale per tutto il calcio, che si è ormai consegnato alle banche e all'alta finanza. In Italia ci si attacca all'ossigeno dei diritti televisivi per lavorare sul mercato e per il pagamento degli stipendi. È questo un problema atavico, che va avanti dal 1990, da Berlusconi in poi. La Juventus vince perché riesce a ricapitalizzare e perché alle sue spalle ha la Exor, ma in Europa fa fatica da anni. De Laurentiis, con tutti i suoi difetti, riesce a mantenere la squadra competitiva senza consegnare la società alle banche.
Il presidente fa di tutto per essere antipatico e risultare poco popolare. Negli anni la sua posizione peggiora agli occhi dei tifosi. Io lo definisco il "Re di Napoli" perché il calcio è una fede, lui sa di avere questo ruolo ed ha il coltello dalla parte del manico. Il tifoso del Napolideve capire che questa società è solida, molto più solida di tante altre società, come ad esempio la Roma. Inoltre il Napoli è una delle poche società che ha ancora un punto di riferimento, una famiglia alle spalle.
Per la Juve sono gli Agnelli, per il Napoli è De Laurentiis, per le altre non c'è più nessuno. Con questo progetto non esistono vittorie immediate ma una crescita perenne. Quando ci sarà una debacle da parte della Juventus o di altre società, il Napoli dovrà essere bravo a farsi trovare pronto. Il calciomercato ha offerto possibilità ed opportunità maggiori a Sarri. Si è allungata la panchina, dunque la possibilità di avere rincalzi migliori. Questo Napoliintriga, così come Milik".