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Ghoulam: «A Napoli c'è una pressione incredibile»

Interviste
Ghoulam: «A Napoli c'è una pressione incredibile»
Interviste
Pubblicato il 27/10/2016 | 13:00

Faouzi Ghoulam, terzino sinistro del Napoli, è intervenuto nel day-after del match con l'Empoli ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli


Riportiamo da: calcionapoli1926.it

"Abbiamo vinto una partita molto importante, soprattutto perché era in casa. Dobbiamo fare punti e siamo contenti, ma non dobbiamo rilassarci. Il campionato è ancora lungo. 

Sulla crisi di risultati alle spalle: "Ci sono sempre i momenti difficili in una stagione, l'importante è che il gioco non cambi e che durino poco. Se perdiamo dobbiamo comunque dare il massimo, per noi e per i tifosi. Siamo cresciuti dall'anno scorso, ma dobbiamo migliorare su tante cose. Ieri siamo riusciti a fare la differenza, siamo contenti e ora pensiamo alla prossima". 

Sulla Juventus: "L'importante è andare lì e giocare il nostro calcio. In questo modo i risultati arrivano, almeno il 99% delle volte. Dobbiamo andare lì senza paura, mettendo l'anima e il cuore in campo. Tutte le partite sono importanti, ma questo è un po' come il derby che giocavo io in Francia tra Saint-Etienne e il Lione. Sappiamo che non è una gara come le altre, ma anche qui in palio ci sono i tre punti. Dobbiamo sudare la maglia e onorare il nostro popolo". 

Sull'attacco leggero: "Abbiamo le nostre armi in avanti, come Insigne, Mertens e Callejon. Ma anche chi è in panchina è forte. Andremo a Torino con la speranza di fare risultato, perché la rosa è forte ed ampia". 

Su Higuain: "Adesso gioca per la Juventus, non mi interessa più. Non parlerò di lui più che di altri. Il calcio va molto veloce, ci possono stare tante cose, possono succede tante cose, quindi basta parlare di lui. Bisogna parlare della Juventus che ha tanti campioni, proprio come noi. Non dobbiamo concentrarci troppo su Gonzalo, è un calciatore come un altro". 

Sul duello con Dani Alves: "E' un giocatore molto importante. Ha una grande carriera, ricca di trofei, ma secondo me non è un duello tra me e lui, ma il Napoli contro la Juve, il nostro gioco contro il loro". 

Sulla possibile terza vittoria consecutiva: "Spero che arrivi, ma spero di vincere anche quelle successive". 

Sullo scudetto: "Noi guardiamo sempre partita dopo partita. Adesso non possiamo dire chi vincerà lo scudetto, siamo tutti molto vicini. Ognuno poi ha un modo di giocare, noi, la Juve, la Roma. A fine stagione vediamo qual è il gioco che porta più punti. L'importante è che noi diamo tutto sul campo". 

Sui trofei: "Sarebbe un sogno per tutti alzarne uno. Per me è una cosa molto importante, figuriamoci per tutto il popolo azzurro. E' questo che mi dà la carica, i tifosi hanno grandi aspettative riposte in noi. Noi per questo diamo il massimo, il 100%, sappiamo per loro quant'è importante". 

Sul giocare a Napoli: "Giocare qui è una cosa diversa rispetto a tutte le altre. In Francia ho giocato al Saint-Etienne, una delle squadre più importanti, poi sono passato qui, con una delle tifoserie migliori al mondo, e poi anche per l'Algeria. Mi sento fortunato. Napoli è una città diversa rispetto alle altre, la pressione è maggiore. Per questo all'inizio sembra un po' difficile, ma bisogna solo abituarsi. Io a Napoli mi sento molto bene, mi sento a casa perché somiglia al mio paese d'origine. Poi si traduce in campo questo benessere". 

Sul Besiktas: "Non ci pensiamo fin quando non ci sarà il triplice fischio di Juve-Napoli, che è una gara molto importante per noi e per i tifosi. Solo dopo penseremo alla Champions League". 

Sul primo gol in azzurro: "Non è ancora arrivato, ma per me è più importante la squadra e fare assist. E' meglio che segnino gli attaccanti, per i quali è più importante". 

Su Sarri: "In partita ci martella, è vero, ma in allenamento è anche peggio. Vuole molto ritmo. Ce lo dà fuori dal campo e noi in campo dobbiamo farlo, altrimenti dopo la partita ci ammazza".

Fonte: calcionapoli1926.it


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