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HOME » Interviste » Maradona: «Voglio portare i miei figli al San Paolo. Quando giocavo pensavo ai tifosi»

Maradona: «Voglio portare i miei figli al San Paolo. Quando giocavo pensavo ai tifosi»

Interviste
Maradona: «Voglio portare i miei figli al San Paolo. Quando giocavo pensavo ai tifosi»
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Redazione CNR di Redazione CNR
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Pubblicato il 11/05/2017 | 10:30

10 Maggio 1987 e i 30 anni dal primo scudetto. Non poteva mancare quindi un commento del fenomeno argentino riguardo a quel giorno


Riportiamo da: Napolicalciolive.com

Diego Armando Maradona è appena tornato in panchina. A volerlo come condottiero della propria squadra è stato l’Al-Fujairah, club degli Emirati Arabi. Ieri 10 maggio è stato il giorno del trentennale del primo scudetto del Napoli ed El Pibe de Oro è stato il grande eroe di quella impresa ripetuta poi 3 anni. Non poteva mancare quindi un commento del fenomeno argentino riguardo a quel giorno. Maradona ha rilasciato un’intervista a “Il Mattino” dove ha parlato della sua voglia di tornare allo Stadio San Paolo e della sua esperienza in azzurro.

Maradona: “Voglio tornare al San Paolo con i miei figli”

Maradona ha ricordato quel 10 maggio del 1987: “Il primo ricordo è il sorriso della gente. I tifosi erano felici perché potevano sentirsi i più forti d’Italia. I campioni erano stati sempre loro, quelli del Nord, e noi finalmente arrivammo al traguardo quella domenica. Mi chiesero di battere la Juve appena arrivai. La gente era orgogliosa di noi perché il Napoli in campo realizzava le sue aspirazioni. Vincemmo perché formavamo una squadra unita. Sapevamo per cosa lottavamo, avevamo un grande obiettivo. Giocavamo per Napoli, per una città a cui mancavano tante cose ma che aveva una grande squadra” 

Sul suo ritorno a luglio al San Paolo ha poi rivelato: “Ci sarò senz’altro. E voglio portare al San Paolo tutti i miei figli. Sì, li voglio portare tutti al San Paolo affinché possano vedere quanto amore c’è da parte di Napoli verso il loro papà e festeggiare ancora, perché quel successo è stato unico. Magari i calciatori della squadra di oggi potessero vivere da vicino, nei loro corpi, quelle emozioni. Dentro di me sapevo ch e era una cosa troppo importante per la città di Napoli ed ecco perché la volevo con tutte le mie forze”

Fonte: Napolicalciolive.com


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