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De Laurentiis e i tifosi azzurri: storia di un amore dal caro prezzo...

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De Laurentiis e i tifosi azzurri: storia di un amore dal caro prezzo...
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Pubblicato il 26/12/2016 | 16:30

Il tifo organizzato, le curve, gli ultras, o come li si voglia chiamare, sono stati, da sempre, una parte importante di una società calcistica


Riportiamo da: calcionapoli1926.it

Questo va ben tenuto a mente e va premesso ad ogni analisi. Sul modello italiano, soprattutto, si sono organizzati e sono nati i gruppi di sostenitori più famosi d'Europa. 

Napoli non è mai stata da meno. La tifoseria napoletana è sempre stata il simbolo più evidente della passione di un popolo che crede nella propria squadra come pochi al mondo sanno fare. Fino a qualche tempo fa, il San Paolo gremito di sostenitori, ha occupato gli scenari mediatici italiani e non, risultando, molto spesso, un'arma in più. 

Con l'arrivo di Aurelio De Laurentiis, però, le cose si sono via via trasformate. Il feeling tra il patron azzurro e le frange più faziose della tifoseria, non è mai esploso. Vuoi perchè il primo non ha mai accettato compromessi di ogni genere, vuoi perchè i secondi non hanno mai gradito il suo modo troppo imprenditoriale e poco passionale di concepire il calcio, sta di fatto che l'amore non è mai esploso. 

Quest'anno, a tenere banco, è stata la questione biglietti. Dopo una campagna abbonamenti alquanto deludente, i prezzi dei singoli tagliandi per ogni partita, hanno generato malcontento e contestazioni. Se da un lato un minor numero di abbonati può portare guadagni superiori per la vendita di ogni singola gara, dall'altra si deve affrontare il rischio di una scarsa affluenza. Rischio in cui De Laurentiis è inciampato. Vuoi la crisi economica, vuoi l'inadeguatezza della struttura sportiva, (emblematica è la mancanza di un servizio igienico-sanitario), lo Stadio San Paolo non è mai stato più vuoto. Subito le curve si sono espresse sul caro biglietti, (difficile da dimenticare i 40 euro del settore più popolare per Napoli Milan alla seconda giornata), accusando il presidente di voler allontanare, volutamente, i tifosi dallo stadio. Accusa che non è del tutto infondata, viste le innumerevoli considerazioni del Dela sul calcio moderno, sulle prospettive future dello sport, tutto marketing e salottini tv. Non va dimenticato che il sogno di Aurelio è uno stadio da 20000 posti, anzi, poltrone vip. Tutto molto immaginario, per il momento, visto anche l'infinito braccio di ferro tra la dirigenza del Napoli e il Comune. 

Le idee imprenditoriali e all'avanguardia sono un punto di forza di questo presidente, ma, va detto, la cultura napoletana non può essere seppellita. A Napoli esiste una vera e propria filosofia del tifo, del sostegno. A Napoli il Napoli è, spesso, una ragione di vita, uno stile culturale. Ad un certo punto della stagione, la società sembrava aver ceduto a determinate 'pretese', abbassando drasticamente il costo dei biglietti. La situazione si è un po' riappacificata anche se si cominciano a fare ipotesi super azzardate su un eventuale prezzo altissimo per la gara interna contro il Real Madrid. Prezzo che sarebbe giustificato visto il fascino della gara ma che non troverebbe, comunque, ragione nei servizi offerti. Fatto sta che, al di là della partita in sé, quella tra Adl e i tifosi, rimarrà sempre la classica storia del cane che si morde la coda. Ognuno fermo sui propri passi, ognuno con le proprie ragioni e le proprie responsabilità. Ed una squadra forte in campo che, di tutto potrebbe fare a meno, tranne che dei propri, calorosi, supporters. 

Fonte: calcionapoli1926.it


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