A Napoli, il Pipita aveva una squadra a disposizione, una intera: da qui, il record di 36 gol
Riportiamo da: Areanapoli.it
Il Fatto Quotidiano: "Un novembre fa, erano in testa Fiorentina e Inter, nella Roma che vinse il derby giocava ancora Gervinho. Il Napoli stava salendo; i capocannonieri erano, con nove gol, Gonzalo Higuain ed Eder. Della Juventus, settima, si avevano notizie vaghe; il Toro di Giampiero Ventura perdeva in casa contro l'Inter di Roberto Mancini, collezionista di 1-0: segnò un "certo" Geoffrey Kondogbia. La Fiorentina di Paulo Sousa batteva la Sampdoria a Marassi e sognava.
Sembra il panorama di un pianeta lontano. Oggi, dopo dodici turni, comanda la Juventus, il cui centravanti – Higuain, appunto – fa il gregario di Mario Mandzukic, guerriero croato che si ciba di bolge. Sono gli incerti dell'emergenza, i pericoli dei traslochi. A Napoli, il Pipita aveva una squadra a disposizione, una intera: da qui, il record di 36 gol. A Torino, non proprio o non solo.
Contro il Chievo, agli sgoccioli, Massimiliano Allegri l'ha tolto: dentro Patrice Evra, un terzino. Voleva proteggere la vittoria. Un avviso ai naviganti, un messaggio ai filosofi: così è, se vi pare. Dal Napoli "di" Higuain alla Juventus "con" Higuain c'è una bella differenza. Manca tanto, a Sarri. Non che giochino peggio, i suoi bassotti. L'infortunio dell'erede al trono, Arkadiusz Milik, priva la manovra di uno sbocco sicuro. Ecco come si spiega il meno nove dalla vetta".