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Higuain, il giorno del verdetto: «Assolvetemi, io non ho fatto nulla»

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Higuain, il giorno del verdetto: «Assolvetemi, io non ho fatto nulla»
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Pubblicato il 15/04/2016 | 07:00

Il momento è solenne. Quella di oggi è una battaglia a tutto campo: sportiva certamente, ma anche di prestigio e di potere


Riportiamo da: Il Mattino

E allora De Laurentiis ha deciso che è il caso di esserci. Anche se non sa ancora se prenderà la parola dinnanzi a Gerardo Mastrandrea, il presidente della Corte sportiva di Appello (l'ex Caf). Ma il presidente metterà la sua faccia al cospetto dei giudici, esattamente come fece tre anni fa, quando difese l'onorabilità del suo club dai sospetti di combine e dalla penalizzazione di due punti. Il Napoli, dunque, sarà in prima fila con l'intento di restituire magari già da martedì contro il Bologna Gonzalo Higuain a Sarri e al campionato italiano. E ci sarà anche il campione argentino, che questa mattina raggiungerà la capitale per potersi difendere dal verdetto di primo grado. E sarà scatenato, il numero 9 azzurro.

Gonzalo non è un martire e a Roma non vestirà le vesti della vittima sacrificale: ricorderà a tutti che è al suo primo cartellino rosso da quando è in Italia dove ha collezionato 100 presenze in serie A. E solo due giornate di squalifica prima della gara con l'Udinese. Dirà la sua versione di quei 48 secondi di raptus che gli sono costati la stangata: non voleva colpire Irrati, non lo ha mai offeso e se le mani hanno toccato l'arbitro è solo perché se lo è ritrovato davanti, quasi senza rendersene conto. Insomma, il Pipita lo blocca per non finirgli addosso.La sentenza è attesa per il tardo pomeriggio. E chissà perché c'è più ansia per il provvedimento della Corte sportiva di appello che per la gara di domani sera con l'Inter. Dove Higuain di sicuro sarà assente. Perché il Napoli chiede il dimezzamento della squalifica e, in subordine, lo sconto di un turno.

Il provvedimento di primo grado di Tosel è sembrato scritto in maniera troppo fredda e imbarazzante: una somma algebrica, una sorta di tariffario, delle colpe imputate da Irrati a Higuain. Un verdetto imbarazzante e sconfortante. Il ricorso del Napoli mira a restituire a Sarri il suo campione almeno in occasione della trasferta dell'Olimpico con la Roma del prossimo 25 aprile, ma si carica di molti significati paralleli. Ovvio, De Laurentiis non discolpa in pieno Higuain: fosse per il patron adotterebbe le regole della Nba e in generale degli sport americani, dove chi ha delle reazioni del genere (ma anche le liti con avversari in campo) dovrebbe essere multato direttamente. Senza danneggiare la società. Il ricorso doveva essere discusso in una data sgradita ai superstiziosi: venerdì alle ore 13. Per fortuna, i giudici hanno anticipato l'inizio delle audizioni di un'ora.

Fonte: Il Mattino


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