Troppo furbo, il Pipita per non scansarsi dinnanzi al tentativo di ADL di metterlo al muro e consegnarlo a un plotone di esecuzione
Riportiamo da: Il Mattino
«Se vuole la guerra l’avrà…», ha sospirato Nicolas, il fratello-agente di Higuain durante il giro per lo Juventus Stadium e lo J Museum. Il bomber parla del suo passato, come se fosse ancora il suo presente. Troppo furbo, il Pipita (ma anche il fratello) per non scansarsi dinnanzi al tentativo di De Laurentiis di metterlo al muro e consegnarlo a un plotone di esecuzione. «Ne parliamo tra qualche giorno, tranquillo, ma non adesso.
Oggi è il giorno di Gonzalo». Nicolas è lì in prima fila ad ascoltare le paro le di Gonzalo. Al suo fianco anche l’amico imprenditore napoletano Claudio Boccalatte. Higuain e il Napolihanno, probabilmente, cominciato ad allontanarsi quando De Laurentiis decise di mandare tutti in ritiro dopo l’eliminazione in Coppa Italia a inizio aprile del 2015. Iniziarono a circolare voci su una presa di posizione del patron contro di lui.
Mai confermate. Di sicuro, ha raccontato Nicolas, i calci e i pugni all’auto di Higuain, dopo l’ultima gara dello scorso campionato, hanno fatto da spartiacque nei rapporti: «Neppure una telefonata per sapere come stava…». Fanno intendere gli Higuain che i momenti chiave della frattura tra il patron e De Laurentiis sono essenzialmente due: il mercato sottotono di gennaio (Nicolas aveva suggerito di prendere Perotti del Genoa) e quando il presidente accusò Gonzalo di essere qualche chilo in più. «Come posso accettare che lo chiami chiattone?».
Fonte: Il MattinoSi giochiamo senza arbitro forse possiamo vincere lo scudetto. Abraccio a tutti e forza Napoli sempre.
— nicola higuain (@NicolaHiguain) 23 febbraio 2016