di Redazione CNR
Era il suo motto, il messaggio indirizzato alla squadra quando di fronte c'erano avversari di rango inferiore
Riportiamo da: tuttomercatoweb.com
Sin prisa, pero sin pausa. Benitez questa frase nelle sue conferenze stampa a Castel Volturno l'ha pronunciata praticamente sempre. Era il suo motto, il messaggio indirizzato alla squadra quando di fronte c'erano avversari di rango inferiore.
Parole che quasi mai hanno prodotto risultati nell'ultimo biennio. Perché quel Napoli, al contrario, era troppo frettoloso e quasi mai concreto. Attaccava in massa senza troppo criterio quando non riusciva a sbloccare la gara nel primo tempo. Col risultato che spesso, troppo spesso, la squadra partenopea in campo era palesemente sbilanciata ed esponeva il fianco agli avversari in contropiede.
Sin prisa, pero sin pausa. Sarri, al contrario, questa frase nella sua parentesi partenopea non l'ha mai pronunciata. E' uomo da esempi pratici e meno colti. Più genuini. Eppure, questo Napoli sembra la diretta emanazione di quanto Benitez ha detto - senza produrre risultati - nell'ultimo biennio. Ieri contro il Verona al Bentegodi la squadra partenopea non ha mai perso la pazienza. L'ha sbloccata a poco più di 20 minuti dal termine, ma non ha mai dato l'impressione di lasciarsela sfuggire di mano.
Squadra bilanciata e alla costante ricerca del varco giusto, quello spazio che s'è creato quando Hamsik al 68esimo s'è allargato sulla destra per servire Insigne che con una precisa rasoiata ha battuto Rafael. Da lì, strada spianata fino al triplice fischio. Superato senza inciampare l'ennesimo scoglio, un altro ostacolo alle spalle senza cadere. Con pazienza e lucidità.
