di Redazione CNR
L'attaccante napoletano in doppia cifra: dopo 22 turni ha già segnato le stesse reti che aveva fatto in 3 anni in azzurro.
Riportiamo da: Gazzetta
Accarezza la palla con il piede destro e sulle spalle non ha il numero 10, ma per un attimo, anzi due, quel piccoletto con la maglia azzurra si è guadagnato inevitabilmente l'aggettivo che a Napoli pesa più di ogni altra cosa: maradoniano. L'arte di Lorenzo Insigne viene scolpita in un doppio flash: l'assist per l'1-1 di Higuain che avvia la rimonta contro l'Empoli e la punizione che vale il sorpasso sono due perle meravigliose che arricchiscono una collana già ricca, che magari un giorno, se lo scugnizzo manterrà le promesse, si venderà come quelle di altri grandi campioni del passato. "Una punizione alla Maradona", ha detto un esaltato De Laurentiis in sala stampa dove si è lasciato andare anche a un coro emblematico: "Chi non salta è juventino!". Al contrario, Maurizio Sarri prova a mettere il solito freno: "Era difficile far gol da lì, ma Maradona l'ha fatto anche da dentro l'area quindi lasciamolo sempre su un altro pianeta".
Numeri - Lorenzo Insigne è nato il 4 giugno 1991, quando la favola di Diego a Napoli era già finita. Oggi lui, insieme a una squadra spettacolare, ne sta scrivendo un'altra. E in attesa del lieto fine si gode un momento d'oro: in 22 partite (e 21 presenze, a Frosinone è rimasto in panchina) ha già segnato 10 gol, cioè gli stessi che aveva realizzato nei precedenti tre campionati in azzurro. Certo, giocava meno con Mazzarri e l'anno scorso è stato fermo a lungo per un infortunio. Ma il salto di qualità è evidente: perché non è più un ragazzino e perché è tornato a giocare nel suo ruolo, quello che con Zeman, tra Foggia e Pescara (seppure in categorie inferiori) gli aveva consentito di segnare 37 gol in due stagioni. Non solo: con la palla d'oro servita a Higuain, Insigne è salito a quota 8 assist. In Serie A nessuno fa meglio di lui: Conte, evidentemente, dovrà tenere conto anche di questo, quando dovrà scegliere gli uomini per l'Europeo.
La macchina - Insigne ha segnato il 20% dei gol realizzati in campionato dal Napoli: 10 su 50. Già, cinquanta in 22 partite, una media di 2,27, non di molto inferiore a quelle di Barcellona (2,57) e Bayern (2,67), le due grandi corazzate del calcio mondiale. Una macchina da gol impressionante che Sarri ha messo su in appena 5 mesi, proprio partendo da Insigne e dall'Empoli, esattamente un girone fa. Il Napoli pareggiò 2-2 alla terza giornata e da quel momento in poi cambiò modulo: da 4-3-1-2 a 4-3-3, Lorenzo a sinistra nel tridente. Sette giorni dopo arrivò il 5-0 alla Lazio, l'incipit della nuova favola azzurra.
