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Napoli-Milan 4-2, Milik e Callejon decidono la gara

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Napoli-Milan 4-2, Milik e Callejon decidono la gara
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Pubblicato il 27/08/2016 | 23:00

Niang e Suso rimediano ai due gol del polacco, poi decide lo spagnolo con un'altra doppietta. Espulsi Kucka e Niang


Riportiamo da: Gazzetta

Spettacolo, gol e nervi tesi. Napoli-Milan è stata una corrida e non a caso l'ha decisa Callejon con due reti, facili facili, nel secondo tempo. Hanno vinto meritatamente gli azzurri (4-2) ma i rossoneri hanno dimostrato di essere molto diversi dallo scorso anno. Grande protagonista della serata Arkadiusz Milik, l'unico neo acquisto del Napoli in campo dall'inizio. Dal 9 al 99, da Higuain a Milik. Qui, evidentemente, i centravanti si esaltano o forse ad esaltarli è il gioco di Sarri. Fatto sta che al suo esordio da titolare in Serie A il ventiduenne polacco ha steso il Milan con una doppietta che adesso potrebbe far venire i brividi a Kalinic, obiettivo di mercato azzurro. Milik ha messo il timbro su una partita che il Milan ha perso per via dei suoi troppi passaggi a vuoto di carattere mentale.

LA RAGIONE DI SARRI — Squadre schierate a specchio (anche se il Milan difendeva con il 4-1-4-1) con interpretazioni tattiche simili. Esordio assoluto per Gomez nella difesa rossonera (forte fisicamente ma grezzo nell'impostazione) mentre nel Napoli rientrava Jorginho al posto di Valdifiori e Montella, a sorpresa, lo faceva guardare a vista da Niang (con Bonaventura largo a sinistra). Il francese era spesso imprendibile per Hysaj, come in occasione del perfetto cross basso per Abate che al 7' sparava alto da posizione molto favorevole. Il Milan partiva bene, il Napoli colpiva al primo affondo con gli stessi protagonisti della rimonta di Pescara: Mertens e Milik. Bravo il belga a farsi trovare libero alle spalle di Abate su filtrante di Ghoulam, destro a giro del folletto azzurro e palo pieno. Da due passi Milik colpiva sporco e realizzava il gol del vantaggio, il suo primo in A. Gli azzurri prendevano fiducia e sfondavano spesso a sinistra dove Hamsik faceva da raccordo tra difesa e attacco mentre Mertens teneva in apprensione costante Donnarumma (autore di due belle parate nel giro di cinque minuti). Le sponde di Milik erano funzionali al gioco del Napoli mentre lo statico Bacca collaborava poco con Suso. Per dare ragione a Sarri che lo ha preferito al colombiano quest'estate, il polacco al 33' ha preso l'ascensore su calcio d'angolo di Callejon e di testa ha fatto doppietta. Stacco imperioso più in alto di Kucka, palla all'angolino e Higuain nel dimenticatoio.
 
NIANG E CUORE NAPOLI — Dal Milan era lecito attendersi una reazione di orgoglio ma il Napoli si faceva trovare clamorosamente impreparato nei primi dieci minuti della ripresa. Niang si confermava la vera arma in più di Montella. Isolarlo in uno contro uno con Hysaj è stata una buona idea per tutta la partita e si è rivelata vincente al 6' del secondo tempo quando il francese ha puntato il terzino del Napoli, lo ha superato in velocità ed ha battuto Reina in diagonale. Partita riaperta, Sarri espulso per proteste (reclamava un fallo di Suso in occasione del primo gol ospite) e Milan caricato a pallettoni. Da Niang nasceva anche l'azione del pari, che però era tutto merito di Suso che dopo una respinta di Albiol su Bonaventura tirava fuori dal cappello a cilindro un sinistro maradoniano che finiva all'incrocio dei pali. Napoli scosso ma capace di reagire con veemenza, anche se i quattro gol subiti in due gare debbono far riflettere. Il cuore degli azzurri doveva andava oltre qualche limite fisico. Del resto, si giocava sul filo dei nervi vista la stanchezza delle due squadre. I cambi diventavano decisivi e Zielinski era incisivo nella sua prima fuga che spaccava il Milan, Mertens trovava ancora un super Donnarumma a respingergli la terza conclusione della serata ma il tap in di Callejon era poi facilissimo. Napoli di nuovo avanti ad un quarto d'ora dalla fine. Al Milan serviva lucidità, invece Kucka perdeva la testa e si faceva espellere per reiterate proteste dopo un fallo su Mertens. Montella aveva poche scelte a quel punto ed optava per il Principito Sosa, esordiente in rossonero ed ex di turno, ed il fischiatissino Lapadula, soffiato al Napoli ad inizio estate. Era una corrida, il Milan chiedeva un penalty per un mani di Albiol giudicato involontario da Valeri che poi cacciava Niang per doppia ammonizione dopo un fallo su Reina. In pratica la partita finiva lì anche se al 95' Callejon siglava il 4-2 dopo una azione personale di Insigne che nel tentativo di servire lo spagnolo trovava la goffa opposizione di Romagnoli con un braccio. Sulla linea Callejon spingeva in porta, il San Paolo chiudeva con il botto anzi con i botti della Curva B (multa in arrivo per la società).
Fonte: Gazzetta


Molaro
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