Rottamato, come l’ultimo dei portieri. La sassata di Verdi aveva messo il timbro su una bocciatura ormai ratificata
Riportiamo da: Il Roma
Capro espiatorio, problema trascinato dallo scorso anno e dunque irrisolto. Così Pepe Reina, reclamato a furor di popolo poco più di un anno fa, dopo i patemi vissuti con Rafael e Andujar, si è trovato a vivere in prima persona i pericolosi sbalzi umorali del pubblico, prima troppo buono (ai limiti di un’ingiustificata esaltazione) oggi severo e pignolo, tanto da non perdonargli nulla.
E le prime partite, condite da un po’ di indecisioni, aggravate dall’errore che la scorsa settimana ha concesso al Bologna di raggiungere il momentaneo pareggio, hanno di fatto rotto ogni freno inibitorio, scatenando polemiche pretestuose. L’età, avvalorata da una carriera esemplare e invidiabile, gli ha permesso di non soffrire oltremodo il peso delle critiche, respinte a Marassi, laddove è tornato ad essere protagonista decidendo, con tre grandissimi interventi, l’esito della contesa.
Lo zero a zero finale ha sancito l’atteso ritorno di Reina, abile a salvare nel finale le due occasioni capitate sul piede di Simeone che ha trovato sulla strada del primo gol in serie A i guantoni dell’estremo difensore spagnolo. E’ cambiato così il giudizio di una parte dei tifosi ma non le granitiche certezze del calciatore del Napoli che a fine partita ha commentato così la sua prestazione: “La vita del portiere è questa, bisogna essere forti mentalmente.
Cerco di fare il massimo possibile, ma dietro di me c'è soltanto a rete. Certo, partite di questo tipo ci danno una mano”. Ha spalle larghe Reina, a tal punto da prendersi senza affanni quella carica da leader carismatico del gruppo. Un impegno in più, oltre a quello “ordinario” del portiere, messo troppo in fretta in discussione e oggi idealmente riabbracciato. Più utile al gruppo che non alla squadra, l’accusa maligna mossa troppo in fretta.
Ma il campo offre sempre una seconda possibilità, quella del riscatto. E Reina l’ha sfruttata fino in fondo, togliendosi insieme un peso e una soddisfazione. Una risposta ai detrattori e una conferma delle gerarchie, ancora chiare e per nulla scalfite da qualche “uscita a vuoto”, frettolosamente collegata ad una condizione fisica precaria che lasciava intravedere quel viale del tramonto ormai imboccato. Nulla di vero in una storia archiviata troppo in fretta.
Reina, presente e futuro. L’accordo contrattuale con il Napoli è ancora lungi dalla scadenza. In azzurro fino al 2018, per la stagione in corso e per quella successiva. Il problema portieri, avanzato e negato nel giro di una settimana, per ora non si pone affatto. Dietro scalpita Sepe che al momento dovrà accontentarsi dello spazio che Sarri gli riserverà in coppa Italia. I galloni da titolare (e da leader) restano allo spagnolo-partenopeo, punto di forza e risorsa del Napoli.