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Sarri, la Juventus e la querela: quelle voci per destabilizzare il Napoli

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Sarri, la Juventus e la querela: quelle voci per destabilizzare il Napoli
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Redazione CNR di Redazione CNR
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Pubblicato il 10/02/2017 | 09:30

Dura presa di posizione dell'allenatore del Napoli durante la conferenza stampa pre Napoli-Genoa


Riportiamo da: Il Mattino

Ha ragione Sarri. In Italia il calcio sta annoiando. I tifosi si divertono più col calciomercato che è spesso fantacalcio. Comunque, morto un calciomercato se ne fa un altro. Da che Il Tempo che fa e scrive si apprende che Maurizio Sarri si è incontrato con emissari della Juventus per il suo passaggio al club bianconero. Immediato l’intervento di Alessandro Pellegrini, agente del tecnico: «È una bufala e con le bufale si fanno solo le mozzarelle». Sarri è pronto a querelare. Dopo la fuga di Higuain alla Juventus, un passaggio da Napoli a Torino viene giudicato un’ingiuria, un’offesa, una autentica diffamazione. Perciò chi non salta e non querela, juventino è.

Sarri ha un contratto che lo lega al Napoli per tre anni e, in passato, il suo agente disse che, dopo Napoli, Sarri amerebbe allenare in Europa che conosce bene per i suoi trascorsi nelle sale-cambi di Inghilterra, Germania, Svizzera e Lussemburgo da dirigente della Banca Toscana. La Juve, mai. Ma il giornale romano si dice certo dell’indiscrezione. La Juve brutta e vincente vuole diventare bella? A trasformarla non c’è che l’arcivernice di Maurizio Sarri, più famosa ormai di quella di Pier Cloruro de’ Lambicchi sul «Corriere dei piccoli». Non più il portoghese Paulo Sousa, che ha le sue viole da far rifiorire, e nemmeno quel toscanaccio di Luciano Spalletti con quella faccia di monaco buddista che però ha dato la sua disponibilità: «Non avrei problemi ad allenare la Juve, sono un allenatore professionista».

Poiché pare proprio che, a fine stagione, Allegri se ne andrà a Londra, magari all’Arsenal, (da Crotone ha detto: «Non smentisco e non confermo»), qualunque risultato raggiunga e dopo lo scazzo di spogliatoio a Doha, si moltiplicano i rumors sul suo successore alla Juve, un club che da qualche tempo è tutto un «rumore» e vi succedono anche cose turche (capisc’a me). Il prestigioso giornalista piemontese Gigi Moncalvo sostiene, ad esempio, che John Elkan, presidente della Fiat Chrysler, dirotterebbe il cugino Andrea alla Ferrari prendendosi la Juventus. Perché succeda tutto questo, e perché ‘ndrangheta ‘ndrà.

Napoli-Genoa, la conferenza a Castelvolturno di Maurizio Sarri
Ora è vero che chi ha tempo non aspetti Il Tempo, ma quest’altra e non ultima «voce» su Sarri serve solo a disturbare il Napoli. Nei tempi andati, le società di calcio «usavano» i cronisti più fedeli perché scrivessero una data cosa per vedere l’effetto che fa, sondare umori, favorire trasferimenti, mettere in difficoltà dipendenti non graditi.
Questo sgub, come diceva Aldo Biscardi, sul giornale fondato da Renato Angiolillo 73 anni fa lascia Il Tempo che trova («Un incontro che nessuno confermerà mai» scrive naturalmente il quotidiano romano) e può anche far sorridere dal momento che, ieri, il titolo a tutta pagina sulla prima de Il Tempo era «Oggi le comiche». Le pagine sportive hanno «sparato» questo titolo: «La Juventus appella Sarri e pensa a Spalletti». Un titolo a ‘appella col relativo coro di smentite.



Sarri si sarebbe incontrato con dirigenti bianconeri ovviamente in una località segreta (sul lago di Nemi? sotto le mura vaticane? al Pincio?). Com’era vestito Sarri? Questo è importante perché sui siti bianconeri già si legge: «Sarri alla Juve è una mezza follia, soprattutto come persona, tuta da dopolavoro e bestemmia facile, non ha nulla per essere l’allenatore della Juve». E chi erano gli emissari sabaudi? Un capo dei Viking? Un sottotenente dei Drughi? E Luciano Moggi conta ancora qualcosa?

Tutti andrebbero alla Juve a piedi. Fabio Capello che allenava la Roma disse un giorno: «Alla Juve non andrei mai». Il giorno dopo era di là dal Po e tra gli alberi di Vinovo ad allenare i bianconeri. Ma Sarri proprio no. Sulla scelta torinese di Higuain ha appena confessato a Paolo Condò su Sky: «L’abbandono è stato un momento brutto, mi aspettavo la Premier non la Juventus». E De Laurentiis non consentirebbe un altro scippo di Madama. Ha detto: «Io sono monogamo, ma sul rinnovo anche Sarri deve dire la sua». Rinnovo e non Vinovo.

Intanto ci si diverte con l’indiscrezione romana. Una Bufala Bill mentre a Castel Volturno i sioux di Sarri pensano ad assaltare il Genoa e poi organizzeranno l’accerchiamento del Bernabeu.

Fonte: Il Mattino


Molaro
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