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Tra ansia e commozione: Ecco come ha vissuto Napoli-Frosinone il neo azzurro Tonelli

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Tra ansia e commozione: Ecco come ha vissuto Napoli-Frosinone il neo azzurro Tonelli
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Pubblicato il 16/05/2016 | 18:30

Fiorentino di nascita, empolese d’azione: trenta chilometri dividono le due città che legano il destino di Lorenzo Tonelli


Riportiamo da: tuttomercatoweb.com

Era piccolo, dieci anni appena, quando il difensore classe ’90 entrò nel settore giovanile della società di Corsi, saggiamente consigliato dal nonno – rinomato chirurgo – che, pur portandolo spesso allo stadio Franchi a vedere la viola, non ebbe dubbi sulla scelta più importante della sua carriera. Empoli era la cantera adatta a suo nipote, la scuola dove crescere per avvicinarsi ancor di più al calcio, sport che lo intrigava nonostante in famiglia fossero tutti professionisti: chirurgo anche il padre (e gli zii), professoressa la madre. Ma come si fa a rinunciare ad un sogno? Ed allora Lorenzo, viso furbo e grinta da vendere, lo ha inseguito fino a raggiungere il grande traguardo. Ha debuttato in Serie A nel 2010 e da allora non si è più fermato, conquistando a piccoli passi la fiducia, sua e degli altri, lievitata col tempo e, soprattutto, con l’arrivo ad Empoli di Maurizio Sarri.


PREGI E DIFETTI – È con lui – dal 2012 al 2015 – che Tonelli esplode definitivamente: cresce, matura, sbaglia e migliora. Senza mai arrendersi, senza mai darla vinta ai suoi limiti, che perfeziona ogni giorno tanto da diventar in breve tempo leader indispensabile della retroguardia. Il suo segreto? La personalità e l’umiltà, peculiarità contrastanti che però descrivono appieno Lorenzo Tonelli, il marcatore roccioso che fa della grinta e dell’esplosione fisica i suoi punti di forza. Se sbaglia, rimedia; se non sbaglia migliora ugualmente, perché sentirsi “arrivati” è l’errore più grande che si possa commettere ed è anche la filosofia che Tonelli sposa e fa sua, incidendola nella mente. 

DISCORSO ALLA SQUADRA – Il Napoli arriva adesso ma era già arrivato prima. Aveva bussato alla porta di Corsi invano a gennaio, quando la necessità convinse le parti in causa a rimandare tutto a fine campionato. Non è servita una trattativa estenuante per raggiungere l’accordo economico: una decina di milioni circa per il trasferimento che – inevitabilmente – sa di svolta per la carriera di Tonelli, che ieri ha salutato il suo stadio, il Castellani, e quei tifosi che hanno imparato a conoscerlo e a cambiare gradualmente il giudizio sul suo conto. Poi, al termine della partita contro il Torino, il difensore ha abbracciato tutti i suoi compagni di squadra con tanto di discorso strappalacrime, una sorta di doveroso ringraziamento a chi negli anni lo ha aiutato e sostenuto, permettendogli di essere dov’è adesso. 

RETROSCENA – Sapeva già tutto da un paio di giorni, Tonelli, ben prima dell’annuncio di DeLaurentiis. Ecco perché sabato sera, accerchiato dai suoi compagni e da parte dello staff tecnico dell’Empoli, il difensore ha assistito in tv a Napoli-Frosinone, tifoso inedito decisamente coinvolto circa il destino degli azzurri. Novanta minuti ed altalena d’emozioni: ansia nei minuti iniziali, gioia al gol di Hamsik ed esplosione definitiva al novantesimo. I compagni lo hanno sommerso di abbracci, felici per lui, ma non per questo gli hanno risparmiato battute e divertenti sfottò, specialmente dopo l’eurogol di Higuain, suo futuro compagno di squadra (si spera): “Giocherai con lui, ti rendi conto? Non potrai sbagliare neppure un passaggio”. Le frasi si sprecano, colorate d’ironia e sorrisi. È la festa del Napolima è anche la sua festa, perché la Champions League, il traguardo tanto atteso, sarà anche roba sua.

Fonte: tuttomercatoweb.com


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