Sarri ha accettato con un sorriso il Tapiro d'Oro di Striscia la Notizia e ha parlato con Valerio Staffelli a Castelvolturno della lite con Mancini dopo Napoli-Inter di Coppa Italia
Riportiamo da: Corriere dello Sport
«Una normale litigata da stress di fine partita - ha detto il tecnico del Napoli - in un momento concitato ci siamo presi ed è scappata qualche parola di troppo. Ho chiesto scusa a Mancini appena l'ho visto e poi l'ho fatto anche pubblicamente. Non accetto le accuse di omofobia perché la mia storia dice altro, ho avuto due amici omosessuali che purtroppo sono morti».
L'OFFESA - Perché proprio quell'offesa? «Ho detto la prima cosa che mi è passata per la testa, un'offesa di rabbia, non ce l'avevo neanche con lui sinceramente, ce l'avevo più con la terna arbitrale però mi sono scusato anche pubblicamente, più di così non posso fare. Mi sono scusato anche con tutti gli omosessuali perché è un'offesa da non fare, però sotto stress in campo purtroppo può succedere e mi sembra che in passato sia successo anche di peggio, vere e proprie accuse di razzismo. Sempre con Mancini? No, con protagonisti vari, però son cose bruttissime che in campo possono succedere. Una legge non scritta dello sport dice che dovrebbe finire tutto in campo, stavolta non è stato così. Mi dispiace che Mancini non abbia accettato le scuse però io più di dire che ho fatto una cazz... più di scusarmi non posso fare». La prossima volta gli dica qualcos'altro per evitare le accuse di razzismo, scherza Staffelli: «Biondo! - ironizza Sarri - no, la prossima volta dovrei stare zitto, però ho paura che ci ricadrò ogni tanto perché caratterialmente sono così. Questo insulto però lo cancello dai».
LA POLEMICA CON IL GIORNALISTA - Lo stesso Mancini avrebbe insultato un giornalista, dicendogli "frocio", ma Sarri preferisce evitare commenti: «Questo non lo so e non mi interessa. Queste cose dovrebbero finire lì, l'ultima cosa che mi interessa è continuare questa discussione con Mancini perché non mi interessa minimamente, devo pensare alla mia squadra e già il tempo mi manca per questo. Posso solo dire che a me in campo "Napoletano di merda" mi è stato detto più volte e non l'ho mai riportato. Noi siamo abituati in parecchi stadi d'Italia ci viene detto qualcosa di razzista, però».