L'arte napoletana dello sdrammatizzare.
Ho molti conoscenti veronesi e devo dire che, in genere, si dimostrano sempre pieni di complimenti nei nostri confronti. Ma è anche vero che alla prima occasione vengono fuori quelle convinzioni, quei luoghi comuni che ormai ci portiamo addosso da tempo: guidiamo come pazzi, vogliamo fare sempre i furbi, buttiamo le carte a terra…
Niente di particolarmente offensivo, anzi ce lo rinfacciano anche in modo simpatico.
Ma, si sa, il tifo calcistico esaspera tutto e la rivalità tra Napoletani e veronesi è diventata con gli anni particolarmente esasperata ed addirittura violenta, soprattutto da parte degli scaligeri.
Alla storica avversione di buona parte del nord nei confronti dei napoletani col tempo si sono aggiunti episodi sempre più offensivi e c’è chi fa risalire l’escalation dello scontro agli inizi degli anni 80.
Nel 1983 il brasiliano Dirceu si trasferì da Verona al Napoli ed al Bentegodi fu esposto lo striscione : “Ora non sei più straniero, Napoli ti ha accolto nel continente nero”
I cori e gli striscioni hanno poi avuto un crescendo di razzismo e sono ormai diffusi tra tutte le tifoserie avversarie i detesabili “benvenuti in italia”, “lavatevi”, “vesuvio pensaci tu”.
Io sono tra quelli che non si offendono a questi cori, anzi, sempre più spesso mi scappa un sorriso pensando a tutti quei poveri Romeo che mentre loro si sforzano di offenderci qualcun altro sta consolando la loro Giulietta.