MERTENS E FABIAN RUIZ DANZANO SULLA PIOGGIA. NAPOLI PASSA A GENOVA E ASPETTA LE ALTRE DUE..
Serviva la vittoria, vittoria è stata. Più che una partita di football sembrava un’evocazione storica di una battaglia epica, pioggia torrenziale a Genova e campo ridotto in acquitrino, ma le squadre hanno dimostrato che anche il calcio moderno si può adattare a qualsiasi situazione senza che venga a mancare lo spirito fondamentale per ogni sportivo: la voglia di sopraffare l’avversario. Il Napoli ci ha provato, è andato sotto col risultato e, alla fine, anche grazie a un colpo fortunato, porta via i 3 punti a Genova, sponda Genoa, e si riavvicina alla Juventus che stasera se la dovrà vedere col Milan.
Ancelotti conferma il solito turnover dando spazio a Milik in attacco insieme a Insigne, Callejon a destra, Zielinski a sinistra e nel mezzo, capitano Hamsik e Allan, in difesa Mario Rui, Albiol, Koulibaly e Hysaj, in porta Ospina. Il Genoa di Juric, tecnico a tempo di Preziosi, con il cannoniere Piatek supportato da Kouamè in attacco.
Il Napoli cerca di prendere fin da subito in mano la partita, ma Juric ha preparato bene la partita, impostata con le ripartenze per fare male alla difesa del Napoli. Al 9’ la prima conclusione del capocannoniere del campionato verso la porta di Ospina, che però non inquadra il bersaglio. All’11’ la palla buona è tra i piedi di Hamsik, ma il capitano non centra nemmeno la porta. Continua il palleggio del Napoli, ma è il Genoa a ripartire veloce e al 20’ un cross di Romulo viene divinamente trasformato in gol da Kouamè di testa con Albiol fermo a guardare, un gol che sblocca la partita e fa impazzire i tifosi genoani. Il Napoli va in confusione, forse i ricordi della sconfitta su questo campo con la Sampdoria a inizio stagione riaffiorano e preoccupano giocatori e tecnico. Col passare dei minuti il Napoli però si riprende e riprende ad attaccare con continuità. Al 36’ Insigne bene per Callejon che crossa basso per Milik, grande parata del portiere Radu del Genoa. Finisce il primo tempo col Napoli tutto in avanti, ma che non trova il pareggio.
Secondo tempo e Ancelotti cambia subito due uomini, fuori Zielinski, abbastanza fuori partita, e Milik, dentro Mertens e Fabian Ruiz che alla fine risulterà decisivo per il macht. Sembra un altro Napoli in campo, i due nuovi entrati al 55’ provano a duettare con Mertens che la gira di poco fuori dalla porta del Genoa, sembra il preludio del gol ma l’arbitro sospende temporaneamente la partita per nubifragio. Alla ripresa del gioco diventa una battaglia tenere la palla bassa, ma i giocatori in campo dimostrano di non essere signorine e cominciano a lottare pallone su pallone senza lamentare niente. Al 62’ il Napoli pareggia, come se il campo fosse un tavolo di biliardo, Allan serve Mertens che di tacco offre un pallone al limite d’area a Fabian Ruiz, lo spagnolo accarezza il pallone di interno sinistro a girare basso all’angolino destro di Radu e lo beffa, pareggiando i conti. Continua a spingere il Napoli, i due tecnici in panchina sono i soli che si lamentano per il terreno mentre i giocatori non battono ciglio. Il Genoa ha accusato il colpo del pareggio e sembra non riuscire più ad organizzare i contropiedi come nel primo tempo e il Napoli accelera vorticosamente. 68’: punizione di Insigne, ma Radu respinge, ci prova Kouamè al 74’ e il tiro è alto. All’86’ arriva la beffa per il Genoa, punizione di Mario Rui ben assestata in area strapiena di giocatori e Biraschi, nel tentativo di anticipare tutti, devia il pallone nella propria porta, uno sfortunato autogol, ma bella la palla tagliata in area del portoghese, uno con i piedi buoni. Il Genoa si butta a capofitto in area avversaria, però la difesa del Napoli regge bene e porta a casa la partita.
Vittoria sofferta, combattuta e alla fine meritata. I giocatori del Napoli non si sono lasciati andare a lamentele per il campo, a essere prime donne, si sono adattati e hanno cominciato a lottare come se fosse una partita di seconda categoria dove quel tipo di campo è cosa quasi normale ogni domenica. Sintomo buono, di grande squadra e non di soubrette da prima serata. Questo Napoli è tosto, pronto al sacrificio in qualsiasi situazione e insieme a un allenatore che di come si vince lo sa bene, non si potrà che andare lontano. Ora tocca alla Juve e all’Inter rispondere sul campo.
Giuseppe Calvano