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Guida azzurra ad Euro 2016 - parte 3

L'ANGOLO AZZURRO
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L'ANGOLO AZZURRO
Pubblicato il 13/06/2016 | 11:49

Focus sui gruppi E e F

Dopo aver visto all’opera alcune delle favorite alla vittoria finale come la Francia, l’Inghilterra e la Germania, le luci dei riflettori sono quasi tutte puntate sulla sfida di Lione tra Belgio e Italia.

I tifosi del Napoli sperano che sarà l’occasione di vedere in campo sia Mertens che Insigne anche se i Ct Wilmots e Conte pare siano intenzionati ad optare inizialmente per altre soluzioni. Molto probabile che il folletto belga trovi spazio a gara in corso mentre Insigne parte indietro nelle gerarchie di Conte nonostante sia difficile immaginare che una selezione affatto ricca di talento e tecnica possa fare a meno dell’uomo indiscutibilmente di maggior classe a disposizione.

Finora, il bilancio degli azzurri impegnati ad Euro 2016 è di una vittoria e tre sconfitte: dopo le sconfitte di Romania, Albania e Slovacchia è infatti arrivata la vittoria della Croazia di Strinic, preferito dal tecnico Cacic all’obiettivo di mercato del Napoli Vrsaljko, ormai destinato all’Atletico Madrid. Il che potrebbe apparire un paradosso, considerando anche che un altro giocatore nel mirino azzurro, Zielinski, è rimasto in panchina per tutti i 90 minuti nella vittoria della Polonia sull’arrendevole Irlanda del Nord contrariamente alle indicazioni della vigilia.

Passiamo ad un focus sui gruppi E e F, gli ultimi da analizzare in vista dell’esordio delle rispettive protagoniste.

 

Gruppo E: Belgio, Italia, Irlanda, Svezia

 

Generazione di talenti, classe sopraffina e dimensione internazionale, il Belgio è considerato all’unanimità tra le favorite. Sono tantissime le opzioni a disposizione del Ct Wilmots, avversario dell’Italia da giocatore ad Euro 2000. Basti pensare che qualsiasi centravanti a disposizione del tecnico belga sarebbe tranquillamente titolare nell’attacco dell’Italia: Lukaku, Origi, Benteke, Batshuayi compongono un incredibile pacchetto di centravanti e la trequarti non è da meno con l’esplosività di Hazard, De Bruyne, Carrasco e, ovviamente, Mertens. Un centrocampo poco geometrico ma muscolare – basti menzionare Nainggolan e Fellaini- ed una difesa poco impermeabile anche a causa dell’infortunio del capitano Kompany sono dei difetti cui può sopperire l’enorme talento dei singoli.

 

Dell’Italia sappiamo tutto: squadra non molto dotata di tecnica e fantasia, orfana anche del faro di centrocampo Pirlo, andato a svernare in MLS dopo una carriera ricca di trionfi, a Conte spetta il compito di ben figurare agli Europei francesi. Già messo sotto contratto dal Chelsea per le prossime stagioni, l’ex allenatore della Juventus punterà sul solido blocco difensivo bianconero ed adotterà il 3-5-2 come assetto tattico di base. Una nota lieta potrebbe essere rappresentata dalla spinta di Candreva a destra ma gli infortuni di Marchisio e Verratti impoveriscono molto la mediana e in attacco manca un bomber: sarà compito di Pellè, Eder, Zaza, Immobile ed anche di Insigne smentire gli scettici.

 

La nazionale candidata all’ultimo posto del girone è sicuramente quella dell’Irlanda. Il ct O’Neill, curiosamente omonimo del ct nordirlandese ed ex gloria del Nottingham Forest, farà affidamento sulla fisicità e sul temperamento dei suoi giocatori, i migliori dei quali militano in Premier. Da tener d’occhio soprattutto Walters, autore di gol fondamentali nello spareggio contro la Bosnia, e Long, attaccante del Southampton che in diverse circostanze quest’anno ha relegato Pellè in panchina. Tra i convocati figurano anche la vecchia gloria Robbie Keane, attualmente in forza ai LA Galaxy in MLS e il furetto Hoolahan, retrocesso quest’anno col Norwich ma amatissimo in patria.

 

La Svezia da diversi anni lega i suoi destini alle giocate di un uomo: Zlatan Ibrahimovic. Squadra schierata con un  4-4-2 su misura per Ibra, chiamato a fare la differenza sin dalla prima gara contro l’Irlanda. Il passaggio del turno pare alla portata della nazionale scandinava, nella cui rosa troviamo vecchie conoscenze del calcio italiano come Isaksson, Granqvist ed Ekdal ed il palermitano Hiljemark.  Gli uomini più interessanti oltre Ibrahimovic, però, sono senza dubbio il centrocampista centrale Lewicki, in forza al Malmo e campione d’Europa Under 21 nel 2015, e Forsberg, esterno di centrocampo mancino del Lipsia neopromosso in Bundesliga.

 

 

Gruppo F: Portogallo, Islanda, Austria, Ungheria

 

Gran mix di giovani talenti e giocatori affermati: il Portogallo vuole recitare un ruolo da protagonista nella competizione con Cristiano Ronaldo pronto a cancellare il record di Platini quale migliore realizzatore di tutti i tempi nella fase finale dei campionati Europei. Il tre volte Pallone d’Oro dovrebbe essere impiegato dal Ct Santos nella poco amata posizione di punta centrale, considerando anche la carenza di alternative nel reparto. Unica punta centrale convocata è infatti Eder del Lille mentre Nani e Quaresma  affiancheranno l’asso di Madeira, supportati da una linea mediana tra le più qualitative in assoluto: l’ex sogno di mercato del Napoli Andrè Gomes, Joao Moutinho e l’enfant prodige Renato Sanches appena acquistato a peso d’oro dal Bayern sono tenuti a rispettare le premesse, con l’ex meteora del Parma Danilo a fare da schermo davanti la difesa.

 

Da verificare saranno le ambizioni della debuttante assoluta Islanda, in seguito a un girone di qualificazione che ha visto i nordici qualificarsi alle spalle della Repubblica Ceca. Tra i nordici balzano subito agli occhi nomi come Bjarnason , Hallfredsson  ed il monumento locale Gudjohnsen , ex Barcellona. Tuttavia, la stella della nazionale di Lagerback è senza dubbio Gylfi Sigurdsson, trequartista dello Swansea dotato di un gran tiro da fuori e di una buona visione di gioco. Convocato anche il centravanti Finnbogason, accostato al Napoli durante l’era Benitez e nell’ultima stagione in forza all’Augsburg.

 

La multietnica Austria si presenta in Francia forte di un ruolino di marcia invidiabile nel girone di qualificazione che l’ha vista trionfare agevolmente davanti a Russia e Svezia. Uomo chiave degli austriaci è Alaba, terzino del Bayern , nato a Vienna da padre nigeriano e madre filippina. Alaba viene impiegato dal Ct Koller da centrocampista centrale assieme al muscolare Baumgartlinger, appena passato al Bayer Leverkusen. Sulla trequarti spiccano le doti balistiche di Junuzovic ed Arnautovic e tra i convocati possiamo menzionare il nome di Garics, al Napoli dal 2006 al 2008.

 

Chiude il raggruppamento la modesta Ungheria: i tempi dell’Aranycsapat di Puskas sono lontani anni luce e la nuova generazione è chiamata all’ingrato compito di rinverdirne i fasti con scarse possibilità di passaggio del turno. Ad ogni modo, il movimento calcistico ungherese potrà trarre sicuramente giovamento da questa partecipazione, per la gioia del Primo Ministro Orban, grande appassionato di calcio. Tra i convocati, da segnalare i nomi di Dzsudzsák e del portiere Kiraly, ultraquarantenne noto al pubblico per le sue singolari tute extralarge.



Molaro
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