Focus sui gruppi E e F
Dopo aver visto all’opera alcune delle favorite alla
vittoria finale come la Francia, l’Inghilterra e la Germania, le luci dei
riflettori sono quasi tutte puntate sulla sfida di Lione tra Belgio e Italia.
I tifosi del Napoli sperano che sarà l’occasione di vedere
in campo sia Mertens che Insigne anche se i Ct Wilmots e Conte pare siano
intenzionati ad optare inizialmente per altre soluzioni. Molto probabile che il
folletto belga trovi spazio a gara in corso mentre Insigne parte indietro nelle
gerarchie di Conte nonostante sia difficile immaginare che una selezione
affatto ricca di talento e tecnica possa fare a meno dell’uomo
indiscutibilmente di maggior classe a disposizione.
Finora, il bilancio degli azzurri impegnati ad Euro 2016 è di una
vittoria e tre sconfitte: dopo le sconfitte di Romania, Albania e Slovacchia è
infatti arrivata la vittoria della Croazia di Strinic, preferito dal tecnico
Cacic all’obiettivo di mercato del Napoli Vrsaljko, ormai destinato
all’Atletico Madrid. Il che potrebbe apparire un paradosso, considerando anche
che un altro giocatore nel mirino azzurro, Zielinski, è rimasto in panchina per
tutti i 90 minuti nella vittoria della Polonia sull’arrendevole Irlanda del
Nord contrariamente alle indicazioni della vigilia.
Passiamo ad un focus sui gruppi E e F, gli ultimi da
analizzare in vista dell’esordio delle rispettive protagoniste.
Gruppo E: Belgio, Italia, Irlanda, Svezia
Generazione di talenti, classe sopraffina e dimensione
internazionale, il Belgio è considerato all’unanimità tra le favorite. Sono
tantissime le opzioni a disposizione del Ct Wilmots, avversario dell’Italia da
giocatore ad Euro 2000. Basti pensare che qualsiasi centravanti a disposizione
del tecnico belga sarebbe tranquillamente titolare nell’attacco dell’Italia:
Lukaku, Origi, Benteke, Batshuayi compongono un incredibile pacchetto di
centravanti e la trequarti non è da meno con l’esplosività di Hazard, De
Bruyne, Carrasco e, ovviamente, Mertens. Un centrocampo poco geometrico ma muscolare
– basti menzionare Nainggolan e Fellaini- ed una difesa poco impermeabile anche
a causa dell’infortunio del capitano Kompany sono dei difetti cui può sopperire
l’enorme talento dei singoli.
Dell’Italia sappiamo tutto: squadra non molto dotata di tecnica
e fantasia, orfana anche del faro di centrocampo Pirlo, andato a svernare in
MLS dopo una carriera ricca di trionfi, a Conte spetta il compito di ben
figurare agli Europei francesi. Già messo sotto contratto dal Chelsea per le
prossime stagioni, l’ex allenatore della Juventus punterà sul solido blocco
difensivo bianconero ed adotterà il 3-5-2 come assetto tattico di base. Una
nota lieta potrebbe essere rappresentata dalla spinta di Candreva a destra ma gli
infortuni di Marchisio e Verratti impoveriscono molto la mediana e in attacco
manca un bomber: sarà compito di Pellè, Eder, Zaza, Immobile ed anche di
Insigne smentire gli scettici.
La nazionale candidata all’ultimo posto del girone è
sicuramente quella dell’Irlanda. Il ct O’Neill, curiosamente omonimo del ct
nordirlandese ed ex gloria del Nottingham Forest, farà affidamento sulla
fisicità e sul temperamento dei suoi giocatori, i migliori dei quali militano
in Premier. Da tener d’occhio soprattutto Walters, autore di gol fondamentali
nello spareggio contro la Bosnia, e Long, attaccante del Southampton che in
diverse circostanze quest’anno ha relegato Pellè in panchina. Tra i convocati
figurano anche la vecchia gloria Robbie Keane, attualmente in forza ai LA
Galaxy in MLS e il furetto Hoolahan, retrocesso quest’anno col Norwich ma
amatissimo in patria.
La Svezia da diversi anni lega i suoi destini alle giocate
di un uomo: Zlatan Ibrahimovic. Squadra schierata con un 4-4-2 su misura per Ibra, chiamato a fare la
differenza sin dalla prima gara contro l’Irlanda. Il passaggio del turno pare
alla portata della nazionale scandinava, nella cui rosa troviamo vecchie
conoscenze del calcio italiano come Isaksson, Granqvist ed Ekdal ed il
palermitano Hiljemark. Gli uomini più
interessanti oltre Ibrahimovic, però, sono senza dubbio il centrocampista
centrale Lewicki, in forza al Malmo e campione d’Europa Under 21 nel 2015, e
Forsberg, esterno di centrocampo mancino del Lipsia neopromosso in Bundesliga.
Gruppo F: Portogallo, Islanda, Austria, Ungheria
Gran mix di giovani talenti e giocatori affermati: il
Portogallo vuole recitare un ruolo da protagonista nella competizione con
Cristiano Ronaldo pronto a cancellare il record di Platini quale migliore
realizzatore di tutti i tempi nella fase finale dei campionati Europei. Il tre
volte Pallone d’Oro dovrebbe essere impiegato dal Ct Santos nella poco amata
posizione di punta centrale, considerando anche la carenza di alternative nel
reparto. Unica punta centrale convocata è infatti Eder del Lille mentre Nani e
Quaresma affiancheranno l’asso di
Madeira, supportati da una linea mediana tra le più qualitative in assoluto:
l’ex sogno di mercato del Napoli Andrè Gomes, Joao Moutinho e l’enfant prodige
Renato Sanches appena acquistato a peso d’oro dal Bayern sono tenuti a rispettare
le premesse, con l’ex meteora del Parma Danilo a fare da schermo davanti la
difesa.
Da verificare saranno le ambizioni della debuttante assoluta
Islanda, in seguito a un girone di qualificazione che ha visto i nordici
qualificarsi alle spalle della Repubblica Ceca. Tra i nordici balzano subito
agli occhi nomi come Bjarnason , Hallfredsson
ed il monumento locale Gudjohnsen , ex Barcellona. Tuttavia, la stella
della nazionale di Lagerback è senza dubbio Gylfi Sigurdsson, trequartista
dello Swansea dotato di un gran tiro da fuori e di una buona visione di gioco.
Convocato anche il centravanti Finnbogason, accostato al Napoli durante l’era
Benitez e nell’ultima stagione in forza all’Augsburg.
La multietnica Austria si presenta in Francia forte di un
ruolino di marcia invidiabile nel girone di qualificazione che l’ha vista
trionfare agevolmente davanti a Russia e Svezia. Uomo chiave degli austriaci è
Alaba, terzino del Bayern , nato a Vienna da padre nigeriano e madre filippina.
Alaba viene impiegato dal Ct Koller da centrocampista centrale assieme al
muscolare Baumgartlinger, appena passato al Bayer Leverkusen. Sulla trequarti
spiccano le doti balistiche di Junuzovic ed Arnautovic e tra i convocati
possiamo menzionare il nome di Garics, al Napoli dal 2006 al 2008.
Chiude il raggruppamento la modesta Ungheria: i tempi
dell’Aranycsapat di Puskas sono lontani anni luce e la nuova generazione è
chiamata all’ingrato compito di rinverdirne i fasti con scarse possibilità di
passaggio del turno. Ad ogni modo, il movimento calcistico ungherese potrà
trarre sicuramente giovamento da questa partecipazione, per la gioia del Primo
Ministro Orban, grande appassionato di calcio. Tra i convocati, da segnalare i
nomi di Dzsudzsák e del portiere Kiraly, ultraquarantenne noto al pubblico per
le sue singolari tute extralarge.