Pubblicato il 14/04/2016 | 23:36
Il basket e lo sci
Non viviamo di solo calcio. La cosa potrà sconvolgere migliaia di persone ma è vero, ci sono posti nel mondo in cui il calcio vuol dire solo tirare dei calci ad un pallone, e così moltitudini di tifosi si ritrovano per assistere a 10 atleti che buttano la palla in un cesto o canestro. Si chiama Basket. A Napoli, per esempio, sono anni che non se ne sente parlare, ma negli Stati Uniti, la patria del basket, se ne parla eccome, soprattutto in questi giorni che coincidono con il ritiro del più grande giocatore di questo millennio. Si chiama Kobe Bryant, gioca con la maglia giallo-viola mitica dei Los Angeles Lakers e non basterebbero tutte le pagine web di questo giornale per elencare le sue vittorie e i suoi primati. Nella sola ultima partita di addio ha segnato 60 punti !!!! Cioè se non fosse entrato sul terreno di gioco, i Lakers iniziavano la partita da 60-0.Inutile raccontarvi lo show di fine gara, (siamo a Los Angeles / Hollywood) e giocavano allo Staples Center dove Michael Jackson era di casa. Mi sono soffermato ad ammirare la partita e il dopo partita e in particolare alle sue parole di addio davanti a miliardi di persone collegati da tutto il mondo. Quelle che più mi hanno impressionato sono state: " sembra impossibile che sono passati 20 anni, e quello che porto dentro sono i momenti difficili passati assieme e il modo in cui ne siamo usciti. "
Ricordo che quando da piccolo prendevo le primissime lezioni di sci, la prima cosa che il maestro ci insegnava era il modo giusto di cadere. Diceva che se cadi bene eviti di farti male e di romperti una gamba. E poi ci insegnava a rialzarsi velocemente.
Imparare a cadere è fondamentale per ritornare in piedi e per poter vincere, e fare tesoro delle sconfitte vuol dire essere pronti alle vittorie.
Lo sanno sia i maestri di sci che i supercampioni del Basket.
e noi??
Forza Napoli da ZEROTTANTUNO