Pubblicato il 09/03/2016 | 15:48
ROMANISTA PER UN GIORNO
E'il 28 marzo 1993. A Brescia è di scena la Roma dell'indimenticabile Boskov. Sul risultato di 0-2 per i giallorossi la voce roca dell'allenatore dice queste parole: "scaldati ragazzino"
Ecco come iniziano i 23 anni in giallorosso di Francesco Totti, bandiera della Roma e dell'Italia intera. La sua è la favola che tutti i nostri figli vorrebbero si avverasse. Diventare un fuoriclasse, essere la bandiera della propria squadra per tutta la vita e soprattutto giocare sempre con la maglietta della propria città. Penso con tutta sincerità che anche la metà laziale del popolo romano sia riconoscente a questo calciatore e se non fosse così, lo dovrebbe essere. Tutti noi tifosi del calcio ci alzeremo in piedi ad applaudirlo quando ci saluterà per appendere le scarpette al chiodo e ricorderemo in un attimo tutti i suoi gol, le sue magie, il suo modo di esultare, tutte le sue pettinature alla moda, tutte le sue battute e barzellette. Non sono molti i giocatori che possono permettersi una passerella finale ed un congedo come lui. Quello che mi viene in mente subito è Ryan Giggs del Manchester United (dal 1990-2014 con i Red Devils) e Paolo Maldini (dal 1985 al 2009 con i rossoneri).
Basta solo pensare che quando Totti ha esordito in serie A con la Roma in quel freddo 28 marzo 1993, i suoi attuali compagni di squadra Digne e Ucan non erano ancora nati e Rudiger ed El Shaarawy avevano pochi giorni.
Tanto di cappello ad un fuoriclasse che ancora oggi quando entra in campo riceve l'applauso e il saluto di tutti gli avversari, tifosi e giocatori, e se questi sono quelli del Real Madrid allora vuol dire che sei veramente un mito.
Quando deciderà di fermarsi ognuno di noi sarà Romanista per un giorno.
Fino ad allora, FORZA NAPOLI per sempre
ZEROTTANTUNO