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Cazzimma e febbre, il mix perfetto del Napoli

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Cazzimma e febbre, il mix perfetto del Napoli
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Redazione CNR di Redazione CNR
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Pubblicato il 20/11/2016 | 11:00

Il sesto successo della storia azzurra su un campo a dir poco ostico, proietta il Napoli fuori dalla crisi


Riportiamo da: Il Mattino

L'ultima volta che il Napoli aveva vinto in serie A una partita di pallone a Udine, a palazzo San Giacomo ci stava ancora la Iervolino, Prodi pensava che il suo secondo governo sarebbe durato per sempre, Ratzinger stava ancora sistemando gli scatoloni dopo il trasloco in Vaticano e a Washington Barack Obama ci andava solo ogni tanto per la villeggiatura. Noi eravamo tutti più giovani, tenevamo ancora tutti i capelli in testa e non pensavamo mai che dopo quella vittoria sarebbero arrivati nove anni, dico nove, di astinenza. Ecco perchè la vittoria portata ieri a casa dalla compagine azzurra guidata da Maurizio Sarri possiede tutti i crismi per essere considerata storica. Ad aggiungere enfasi alla faccenda, tuttavia, la circostanza che Insigne ha fatto una doppietta. Insigne&doppietta. 

Due parole che insieme, in una frase pronunciata da sobri, non si vedevano da così tanto tempo che ormai pure all'Accademia della Crusca si ragionava della possibilità di inserire il caso tra i classici esempi di antitesi. Eppure ieri è successo. 

Insigne ha segnato dopo diciassette partite di digiuno. E ha fatto una doppietta! In verità ne poteva fare pure altri due se non fosse che prima una traversa e poi una traiettoria simile a quella della sonda Kepler hanno impedito il buon esito dell'operazione. Tuttavia, è vero che vittorie e sconfitte non tengono padri nel senso che si vince insieme e si perde insieme ma è chiaro che dopo una partita come quella giocata ieri a Udine peraltro sotto l'effetto del paracetamolo Insigne si meriti la paternità. Non tanto per il primo gol, pur bellissimo, quanto per il secondo, messo a segno profittando dell'errore di un difensore bianconero e dunque di cazzimma, quella che troppe volte è mancata ultimamente a tutti i nostri minipanzer là davanti. 

Cazzimma che invece possiedono in grande quantità uomini come Koulibaly, Diawara, Zielinski: ieri hanno vinto contrasti, recuperato palloni, dispensato mazzate. E in tutto questo agonismo una menzione a parte merita Callejon: l'uomo bionico, il bicentenario, il cyborg, pure lui con l'influenza. Oramai nell'immaginario collettivo fa così parte della formazione azzurra che a memoria nessuno ricorda una partita del Napoli in cui l'ex madrileno non abbia giocato e i più anziani giurano che fosse sempre luia crossareda destra anche ai tempi di Jeppson. In ogni caso, visti i risultati, se questo è l'effetto che fa l'influenza ai nostri guagliuni ma allora benedetta la febbre del sabato sera!

Fonte: Il Mattino


Molaro
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