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La svolta azzurra una rimonta in stile Juventus con più cinismo e meno bellezza

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La svolta azzurra una rimonta in stile Juventus con più cinismo e meno bellezza
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Redazione CNR di Redazione CNR
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Pubblicato il 09/01/2017 | 09:00

Dalla vittoria più sofferta il Napoli esce più forte e ottimista


Riportiamo da: Repubblica

Nell'ultimo week-end sono cambiate molte cose. Ha un allenatore che parla come piace al presidente e ai tifosi. Finalmente ci siamo, disse venerdì. Puntuale la verifica: sabato sera, dopo un tempo regalato alla Samp, l'ha stravolta non con i soliti cambi, ma con una variante tattica. Fuori l'ossidato Jorginho, dentro Gabbiadini, quattro punte per un veemente ma razionale 4-2-4. Il Napoli ha vinto come usa la Juventus nelle serate peggiori, che sono anche le più frequenti, ma non le impediscono di essere prima. Ci sarà tempo anche per altri successi grassi, caro Sarri, ma è importante che il Napoli non rincorra un'utopia: possesso palla e bel gioco contano più del risultato. Ecco il Sarri che mancava per un Napoli che punti al vertice, e non cambi idea ora che comincia il girone di ritorno. 

Ma sabato sera il Napoli ha scoperto anche altro. Ha un giocatore in più: Tonelli. Con barba e faccia da fratone, assente finora come un monaco di clausura, è apparso all'improvviso: Tonelli è una rivelazione. Non solo il gol, con tiro mirato all'ultimo secondo. Ha buona tecnica e rudezza giusta: un suo intervento ha sedato il focoso Muriel nella ripresa.

Non è finita, per giocarsi il secondo posto con la Roma perentoria vista ieri contro il Genoa, il Napoli ha ancora due carte molto alte. Un organico più giovane, ampio e forte dell'anno scorso. Diawara e Zielinski sono ormai titolari, altri fremono. Oltre Tonelli, sono in attesa di rilancio Rog, Maksimovic, Giaccherini, quindi Pavoletti e Milik. La seconda carta è proprio Sarri, che saprà gestire una rosa così larga, abile nei cambi e pronto a convertirsi. Dalla Grande Bellezza alle Grandi Vittorie. 

In questo clima di euforia sono superate le criticità del girone: primo attacco della A, ma 38 punti, tre meno del 2016 con titolo di campione d'inverno. Innegabile la crisi aperta il 2 ottobre dalla sconfitta di Bergamo, seguita dalle altre con Roma, Besiktas, Juventus ed il pari con il Sassuolo, fino a toccare il settimo posto. Quella crisi è cancellata, 5 vittorie ed un pari in sei gare sono la certezza della risalita. Coraggio, ci sono tutti e tutto per un girone in piano, senza dubbi e saliscendi. Superabili gli 82 punti dell'anno scorso, altri 45 ed è zona Champions.

Fonte: Repubblica


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