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IL GIORNO DEL RE LEONE

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Redazione CNR di Redazione CNR
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Pubblicato il 22/09/2019 | 01:00

A pochi giorni da una serata champion da inserire negli annali.

Marco Mancosu 61’ (R)

Fernando Llorente 28’, Lorenzo Insigne 40’ (R), Fabian Ruiz Pena 52’, Fernando Llorente 82’

OSPINA 6: si gode il soleggiato pomeriggio salentino sino al 57’ allorquando si esibisce in uno strepitoso intervento su conclusione della distanza. Purtroppo al lodevole gesto tecnico-atletico segue immediato raptus agonistico nel corso del quale insegue un avversario in area per poi toccarlo in tanto plastica quanto folle uscita. Rigore e gol. Nel finale altra splendida parata su girata da centro area deviata da KK e che il colombiano corregge sul palo allungandosi alla propria sinistra.

MALCUIT 6.5: vero è che da quelle parti non si aggira Manè ma il francese non fa rimpiangere Di Lorenzo proponendosi con la solita esuberanza atletica che impiega con discernimento anche in fase di copertura.

KOULIBALY 7: mentre i ricordi della breve vacanza estiva si allontanano il gigante di ebano riacquista la propria forma e non può essere certo messo in difficoltà dai farias e Lapadula di turno.

MAKSIMOVICH 7: a chiusura mercato aveva chiesto di essere ceduto per trovare più spazio in altri lidi; non è stato accontentato e ben così. Preziosissima una sua diagonale difensiva nel primo tempo quando, ancora sullo 0 a 0, evita che la palla raggiunga tale Tabanelli solo sul dischetto del rigore.

GHOULAM 6: di incoraggiamento. Siamo ancora ben lontani dal meraviglioso esterno sinistro ante infortunio. L’algerino ritornerà ad essere quello di un anno orsono e nel frattempo offre, mi sorprendo anch’io nel dirlo, una più che valida alternativa al dopatissimo Mario rui di questi ultimi tempi. 

FABIAN RUIZ 6.5: viene coinvolto nel marasma generale dei primi venti minuti allorquando, vuoi per il caldo vuoi per le scorie della magica serata champion, sbaglia tanto anche se in ottima compagnia. Sale nel secondo tempo quando realizza il suo classico gol con tiro a giro dopo essere rientrato. Viene ingiustamente ammonito poiché reo di essersi recato verso la telecamera sotto la curva dei tifosi leccesi per una imprudente dedica (quando le donne incidono sul voto al fantacalcio pur essendo a chilometri di distanza).

ZIELINSKI 6.: sguardo triste tanto da ricordare il Petretke di una nota coppia comica di Zelig gioca buona parte della partita con i piedi di pari umore. Sbaglia tre passaggi su quattro nei primi venti minuti poi al minuto 28 si inventa un tunnel a tre quarti campo ed illumina con un filtrante per Milik dalla cui giocata scaturirà poi il gol di Fernando.

ELMAS 6: venti anni tra pochi giorni ma atteggiamenti da veterano. Oggi la partita è rognosa ma il fanciullo si cala nel ruolo, interdice e costruisce con pari dignità calcistica.

INSIGNE 6.5: nella prima mezz’ora è l’unico ad inventare qualcosa di buono. Quando va sul dischetto preparo in sincrono il defibrillatore qualora l’extrasistole divenisse fibrillazione e lui puntualmente sbaglia. La dea bendata ci assegna un arbitro ligio ai nuovi regolamenti e Lorenzo cambia angolo e risultato. Cala nel secondo tempo complice anche la temperatura agostana.

MILIK 5.5: si vede e non si vede. E’ lontano dalla forma ottimale così come Ghoulam ma noi siamo lì ad attendere i suoi gol fiduciosi. Da sua giocata nasce il primo gol di Llorente.

LLORENTE 8: il cronista DAZN lo definisce “lussuoso parametro zero” ed io non posso che citarlo. Sembra lento e macchinoso ma per uno strano dono di madre natura (oltre ad essere tremendamente fico a detta della parte di pubblico femminile) si trova sempre al posto giusto al momento giusto.

LOZANO SV: entra e corre giusto quel tanto per guadagnarsi il diritto alla doccia non senza aver tastato la reattività di Gabriel con una conclusione in diagonale.

CALLEJON SV: dovrei attribuirgli sempre e comunque un voto che parta dal sette honoris causa ma oggi lo spagnolo si limita a partecipare e ad aumentare il minutaggio in maglia azzurra.

ANCELLOTTI 7: il suo Napoli è dentro i meccanismi e lo si vede pur con sei cambi.

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